La speranza, con i suoi occhi di un azzurro infinito, non ci ha abbandonato. Altrimenti questa terra si sarebbe già trasformata in landa desolata e tutti noi batteremmo i denti dal gelo. Il mondo non merita ancora la fine del mondo proprio perché a speranza continua a pulsare. Dove, di preciso?
Nel “tra-noi”!
Il mondo è un sistema di vasi comunicanti e per quanto ci si preoccupi di sigillare confini e cuori, di mettere fili spinati o innalzare muri, alla fine tutto riguarda tutti. Quando si parla di globalizzazione, molti ancora pensano a un mercato generale, a uno scambio eccitato di prodotti e denari e si sentono cittadini del mondo perché hanno un po’ di azioni americane sul conto, un ristorante cinese sotto casa e sulle spalle una maglia di cotone fatta a Taiwan. Ma è ormai chiarissimo, specie di fronte alle migrazioni in corso da un continente all’altro e che ci arrivano in casa, che la globalizzazione comporta di mettere in comune la nostra umanità, di mescolare fortune e sfortune, di riconoscerci tutti abitanti dello stesso minuscolo pianeta.
Le differenze culturali, religiose ed economiche sono impressionanti, ma le somiglianze lo sono ancora di più. E dà stupore scoprire identità e appartenenze ricche e diverse, in tensione e in dialogo tra loro. “In diversitate coniuncti” recita il motto dell’Europa ed è una prospettiva di speranza, l’assunzione della fatica e dalla bellezza di scoprirsi vicini, legati, affidati gli uni agli altri. Tutti siamo nati e moriremo, abbiamo una bocca e due occhi, gli stessi sogni di felicità e tante paure simili, lo stesso sangue che circola e che può fermarsi in un momento. Siamo tutti sotto lo stesso cielo, non è giusto che gli dèi se lo contendano: è il nostro povero cielo. E quando la pena viaggia e il dolore si sparge in ogni vita, il balsamo sta tutto in quell’energia segreta che parte da ognuno di noi, e si somma a quella degli altri, e sposta l’ordine delle cose. La speranza ci spinge a vivere l’arte dell’incontro: l’io scende in strada e incontra il tu, e l’io e il tu si sfregano come due legnetti e fanno un fuoco contro la notte, e prendono una tavola e l’apparecchiano, e spezzano il pane e versano il vino….
La speranza è nella fraternità senza terrore!


Maggio 2025